Sciare sull’Etna: il vulcano, la neve, il mare

Sciare sull'Etna: il vulcano, la neve, il mare

Sciare sull’Etna: il vulcano, la neve, il mare

La Sicilia come meta invernale, l’esperienza unica di sciare su un vulcano attivo, “la colonna del cielo”, che domina il mare.

La cosa più incredibile non è tanto il mare che vedi, ma il senso di aperto che hai guardando il panorama. Sciare in montagna vuol dire spesso vedere alberi, montagne, vallate piene di nebbia… mentre qui vedi il mare e null’altro sopra, con la vista che si perde nell’immenso

Quando diciamo Sicilia, le prime immagini che ci vengono in mente sono un sole caldo sulla pelle, e il mare cristallino.
Eppure, in questa grande isola mediterranea è possibile praticare anche lo sci nei mesi più freddi.
Solo in Sicilia, però, si possono praticare sport invernali su un vulcano attivo che domina il mare.

Per gli isolani l’Etna è “A muntagna”, la montagna per eccellenza. I siciliani nutrono una grande riverenza nei confronti del Mungibello (o Mongibello, dal latino Mons e l’arabo Gebel che stanno entrambi per monte), vivono alle pendici di questo vulcano “femmina” e sono orgogliosi della bellezza quasi unica dei suoi scenari naturali.  A tanta magnificenza ci si abitua sin dalla nascita, fa parte del tuo dna paesaggistico, quando anche a 40 km di distanza apri la finestra e te la trovi davanti coperta di neve. Nelle terse giornate invernali sembra quasi di toccarla ed è “bella come una cassata!”. Maestosa domina il mare e sai che non troverai facilmente altrove tanta perfezione.

L’Etna è tra i soli sei vulcani al mondo attivi in cui è possibile sciare oltre ad effettuare escursioni, ed è l’unico in Europa. “Ehi! Indovina dove sono? Sto sciando su un vulcano e vedo il mare!” è la tipica frase che un siciliano sente dire ad un turista entusiasta che parla al telefono. Chi si trova davanti a tutto questo per la prima volta, o chi ha dimestichezza con la neve e i paesaggi montani, vi racconterà del senso d’immensità che si prova a stare su questo vulcano, quel perdere lo sguardo nelle lingue scure delle sciara che emergono nel candido della neve, dell’intenso blu dello Jonio. La meraviglia di scorgere da lassù, nelle giornate particolarmente limpide, il borgo di Taormina e persino le coste della Calabria. Vi racconterà dell’adrenalina suscitata dalla consapevolezza di sciare su un vulcano attivo, sopra milioni di metri cubi di lava incandescente. Vi dirà che non è roba da tutti i giorni. Può capitare di essere svegliati nel cuore della notte da un gorgoglio o un boato che sembrano provenire dalle viscere della terra. Tutta l’aria intorno trema, mentre prima si stava dormendo avvolti nel silenzio più assoluto dentro al sacco a pelo, in uno dei tanti piccoli rifugi a disposizione degli escursionisti in cui è possibile campeggiare. È la voce dell’Etna. Non si può spiegare a parole la paura e al contempo l’eccitazione di raccogliere tutto nello zaino, affacciarsi e rimanere a bocca aperta nel vedere i primi lapilli incandescenti che, come meteore, schizzano nel cielo nero ma carico di stelle all’inverosimile, come non si può più vedere in città. In lontananza una sottile lingua di roccia fusa scende già morbida e fluida sul pendio, inghiottendo nel suo cammino tutto ciò che riesce a lambire. Il tempo di scendere a valle ed è tutto finito. L’Etna è così, si può svegliare e riaddormentare nell’arco di poche ore.

Tutto questo è raggiungibile in appena un’ora, partendo dalla città di Catania. Si attraversano boschi, paesaggi alberati e pinete che nel tempo sono state tagliate dal corso preso dalla lava nelle eruzioni. Il comprensorio dell’Etna è suddiviso in un due aree: Etna Nord (Piano Provenzana-Linguaglossa) ed Etna Sud (Nicolosi).  Nella stazione nord sono disponibili quattro impianti di risalita (tre ski-lift ed una seggiovia quadriposto) per raggiungere le cinque piste rosse e le due piste blu. Sul lato Sud è disponibile una cabinovia a 6 posti e 4 ski-lift, tre piste rosse e due blu per lo sci alpino.

L’Etna offre possibilità scialpinistiche su tutti e quattro i suoi versanti. L’assenza di slavine e crepacci consente anche il fuoripista. Per gli sciatori esperti c’è la possibilità di farsi accompagnare sul versante nord con il gatto delle nevi per poi ridiscendere con gli sci. Sciare sulla colonna del cielo che domina il mare, con la natura viva del fuoco che ribolle nelle sue viscere, è un’esperienza che va fatta almeno una volta nella vita!

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